mercoledì 26 luglio 2017

LA ZECCA E LA ROSA di MAURIZIO MAGGIANI - Invito alla lettura

MAURIZIO MAGGIANI
LA ZECCA E LA ROSA

(Feltrinelli, Milano, 2016)

Invito alla lettura a cura di GIORGIO MACARIO

Per descrivere La zecca e la rosa con le stesse parole dell’autore, ci si potrebbe limitare a dire che i 123 racconti sintetici che compongono questo “piccolo almanacco delle Creature”, vanno a configurare una sorta di “vivario di un naturalista domestico”, dove la rievocazione del recinto della Roma Augustea che ospitava gli animali feroci o selvatici destinati alle Arene viene mitigata dalla natura domestica del naturalista Maggiani.

Ma il contesto autobiografico nel quale matura questa presentazione (legata al conferimento a Maurizio Maggiani, in Anghiari, del Premio Città dell’Autobiografia 2017) mi porta ad evidenziare anzitutto  tre qualità che emergono potenti dalla lettura dell’insieme del testo.In primo luogo, la semplicità della natura che ci circonda e alla quale dimentichiamo troppo spesso di concedere un po’ del nostro tempo e della nostra attenzione.Ancora, la sensibilità di uno sguardo attento al paesaggio esterno ma saldamente legato ai paesaggi interni della mente che esplora, vagando fra rapide rievocazioni sensoriali ed elaborate connessioni associative.Infine, la capacità di far trasparire il generale dalla descrizione poetica del particolare, senza inutili appesantimenti; come appare evidente, ad esempio, dal transitare senza soluzione di continuità dall’ammirazione per un fiore come l’iris “rupestre e scontroso, selvatico” all’affetto per la gente perbene attorno alla quale questo fiore sceglie di crescere, siano essi “contadini pieni di dignità” dell’oggi, o “altri contadini...lì da settant’anni...dove li hanno fucilati i tedeschi”, con il “loro cippo tutto smagliante di iris.”

Duccio Demetrio nel suo ‘Green Autobiography’ scrive: “Chi ami contemplare il mondo, non vergognandosi affatto di incantarsi dinanzi a un albero, a una mareggiata, a un tramonto o provi gioia alle prime luci del giorno...dinanzi a una mela prima di assaggiarla, non avrà forse tutto il diritto di occuparsi d’altro nella vita, ritagliandosi un po’ di tempo per questo?” e più oltre: “Con la scrittura, la formica quanto un cespo d’erba, un rampicante o un passero, un vitello o una zolla di terra entrano più intimamente a far parte della nostra vita.” Maurizio Maggiani sembra utilizzare uno schema analogo aggiungendo un tocco spesso ironico ma anche poetico  per far risaltare le piccole cose che rendono la vita migliore; come quando rivaluta le castagne di sua nonna rispetto alle madeleine proustiane, narra l’origine  del botolo di San Lorenzo (Cattedrale di Genova) aggiunto furtivamente dallo scalpellino piangente per la sua scomparsa, o invita a costruire un tabernacolo per poter contemplare la struggente bellezza di una foglia caduta, evitando di liquidarla con un’occhiata svagata e supponente.
 
Impossibile ricostruire percorsi univoci negli intrecci di decine di fiori, frutti, alberi, piante, animali terrestri, pesci, uccelli, attrezzi vari e quant’altro è stato utilizzato come incipit per i diversi capitoli, mentre appaiono realisticamente possibili altrettanti percorsi autobiografici che ciascun lettore potrà costruire entrando in sintonia con alcune fra le numerose esperienze descritte.
 
Ma sono ancora le stesse parole dell’autore tratte dalla terza di copertina che consentono di collocare al meglio la lettura in chiave autobiografica del volume. Dice Maggiani: “Sono nato in un paese di campagna nel cuore della miseria degli anni cinquanta, sono stato cresciuto alla confidenza con tutto ciò che ha vita e va bene per la vita, chi mi ha educato aveva più parole per le piante e le bestie che per i cristiani, mi è stato insegnato a guardare e ascoltare e odorare e toccare ogni creatura...Sono tornato a vivere nella campagna, i miei vicini sono tutti quanti contadini e continuano a parlare più volentieri con le creature che con i cristiani...”.

Ed in questo percorso di ritorno alla vita in campagna non è un caso che l'autore dedichi l’intera introduzione del volume a descrivere la storia del ‘suo’ ulivo, dal rametto di pianta di oliva razzola raccolto 25 anni prima alla non semplice talea realizzata,  dal piccolo ulivo delicato e cagionevole, cresciuto in ambiente casalingo e salvato dalla morte certa con l’intervento di un (costosissimo) ‘curatore supremo’ alla produzione di ben 4 barattoli di olive razzole in salamoia, fino al nuovo intervento dell’esperto per poter fare uscire di casa e portare con sè nella nuova abitazione quella pianta ormai troppo cresciuta. “Il mio ulivo è rinato, – dice Maggiani- brutto come il peccato, storto e arruffato, ma vegeto, cosciente, promettente della mia stessa tardiva promettenza, zoppa e cagionevole, ma non è che siamo stati sempre così?”

Ma la rosa? E la zecca? Il perchè della loro presenza da protagoniste fin dal titolo lo lascerò scoprire a ciascuno di voi, vista la natura di questo scritto come invito alla lettura del nostro autore che, credo per primo al mondo, si autodescriva come ‘strafatto di mimosa’.
 

martedì 18 luglio 2017

I PRECEDENTI FESTIVAL NAZIONALI DELL'AUTOBIOGRAFIA AD ANGHIARI: ANNO 2014

PERCHE' PARTECIPARE AL FESTIVAL DELL'AUTOBIOGRAFIA AD ANGHIARI?
                                                                      di Giorgio Macario

Il Festival dell'Autobiografia 2017 che si terrà ad Anghiari dal 1° al 3 settembre prossimi è già stato presentato nelle 5 tappe che lo compongono.


Ma perchè partecipare al Festival dell'Autobiografia? I motivi possono essere molteplici, non ultimo il fatto che in soli tre giorni sarà possibile incontrare ed ascoltare i principali studiosi, ricercatori, autori di pubblicazioni e protagonisti dei percorsi autobiografici in Italia, nonchè conoscere le principali esperienze ed iniziative già realizzate e proposte in una molteplicità di contesti ed ambiti diversificati.



Ma siamo sicuri che valga la pena arrivare in Toscana, e spostarsi nella Provincia di Arezzo fino al borgo medioevale di Anghiari per una occasione del genere?
Per rafforzare il personale convincimento di ciascuno credo che ripercorrere, seppur brevemente, alcune esperienze e presenze significative ai Festival  dell'Autobiografia degli scorsi anni possa essere utile.

Oggi vi propongo l'edizione del Festival dell'Autobiografia del 2014. 

Partiamo da Don Luigi Ciotti, il cui testo presentato è "La speranza non è in vendita", che è intervenuto anche nel ricordo sempre vivo della presenza di Don Andrea Gallo (Premiato per la sua Autobiografia 'Angelicamente Anarchico' nel 2010).



Quindi è intervenuta Caterina Chinnici che con il suo "E' così lieve il tuo bacio sulla fronte" ha intrecciato la propria autobiografia con una intensa biografia sulla vita del padre Rocco Chinnici, barbaramente ucciso dalla mafia.



infine Gigi Proietti, con il suo "TUTTO SOMMATO. Qualcosa mi ricordo", ha ricevuto il Premio Città dell'Autobiografia 2014. 


Quest'anno lo stesso Premio,  Città dell'Autobiografia 2017, andrà a Maurizio Maggiani per il suo "La zecca e la rosa", mentre un riconoscimento speciale verrà assegnato a Franco Arminio per il suo impegno civile in campo ecologico e econarrativo. Domenica 3 settembre, quindi, potremo ascoltarli entrambi in quel di Anghiari.



L'articolo che qui vi riproduco, pubblicato su 'La Repubblica' del 14 agosto 2014, dal titolo: " 'La speranza non è in vendita' al Festival dell'Autobiografia" ci presenta il Festival 2014 proprio attraverso i protagonisti di cui sopra. Buona lettura, per i più pazienti!


lunedì 10 luglio 2017

ZEROCALCARE al CINE&COMIC FEST di Genova



DISEGNARE IL FEMMINILE


Conversazione con Michele Rech (Zerocalcare) e Roberto Recchioni
CINE&COMIC FEST - Museo Luzzati – Genova, 8 luglio 2017



L’appuntamento per questa conversazione è alle 17. Arriviamo puntuali ma nella sala del Museo Luzzati non entra più neanche uno spillo. E se Roberto Recchioni non è certo uno sconosciuto (basterebbero i ruoli di sceneggiatore e curatore di DYLAN DOG E ORFANI), non c’è dubbio che Zerocalcare è ormai un attrattore ‘a prescindere’.


Ma l’iniziativa odierna ha una sua specificità aggiuntiva. Non si tratta infatti di una delle ormai frequenti pubblicazioni di volumi a fumetti da lui curati o di una iniziativa corale come quella realizzata disegnando tavole da mettere all'asta, esattamente un anno fa sempre qui in città in occasione dei 15 anni dal G8 di Genova, bensì di una chiacchierata su ‘disegnare al femminile’, che prende spunto dalla contemporanea mostra del Museo su ‘DONNE BAMBINE FATE REGINE. Il femminile disegnato da Emanuele Luzzati’.


Mentre ascolto l’avvio della discussione il mio pensiero mi porta ad una prima digressione: mi viene in mente il principale personaggio italiano al femminile nei fumetti, e cioè JULIA di Giancarlo Berardi, e penso che l’avrei visto bene associato a questa iniziativa. Anche se so che si tratta di un pensiero ‘partigiano’, perchè lo seguo fin dalla creazione di Ken Parker e solo pochi mesi fa realizzavamo con lui, nell’ambito delle iniziative della Libera Università dell’Autobiografia, l’incontro su ‘Criminologia a fumetti’.


Ma subito riprendo a seguire il filo del discorso, con Laura Guglielmi, unica interlocutrice femminile fra molti maschi, che a Recchioni cita l’irriducibilità fra maschile e femminile letta nei suoi personaggi (fra UOMO-SCIENZA-RAZIONALITA’da un lato e DONNA-MAGIA-IRRAZIONALITA’ dall’altro), mentre a Zerocalcare riconosce una narrazione più marcatamente autobiografica con l’emergere di rapporti più spontanei con le donne, amiche, compagne di giochi e, quindi, personaggi presenti nella vita di tutti i giorni.


Sono le osservazioni semplici ed essenziali di Michele Rech a rimanermi più impresse nella memoria: cita una regola che si è autoimposto, e cioè di mettere in bocca a personaggi femminili cose che ha veramente ascoltato nella realtà; accenna al fatto che non ha avuto specifiche censure  nel costruire la propria narrazione anche dei personaggi femminili, ma certamente ha dovuto tenere conto di quanto era opportuno rivelare o meno in particolare relativamente a scenari delicati come quelli di guerre in corso; confessa la sua ossessione del cercare di rendere omaggio nel migliore dei modi in particolare alla sua vecchia amica Camille, rappresentata nel suo primo libro ‘La profezia dell’Armadillo’, e che rispetto non solo a lei  ma alle persone che ha disegnato, a furia di parlarne, sente di perderne progressivamente memoria; di essere, quindi, in grande imbarazzo, non solo rispetto all’universo femminile che, comunque, non considera contrapposto a sè, bensì rispetto “a tutto quello che non sono io, in genere”. 



Concludendo poi di provare orrore per gli stereotipi in genere e di andare quindi alla ricerca di espedienti narrativi che lo aiutino ad evitarli, come nel caso di una sua amica lasciata dopo pochissimo da quello che lei considerava un possibile compagno di tutta la vita, che nel disegnarla ha trasformato in una analoga situazione in cui però era l’uomo ad essere lasciato.
Zerocalcare in sintesi? Una persona sensibile e gentile. Che sento in sintonia, dal vivo e nelle sue narrazioni,  per il prevalere di un ‘codice materno’ che gli permette di cogliere aspetti essenziali che i più trascurano.




Non distante dalla figura di Lele Luzzati, nella cui ‘casa’ l’evento è stato ospitato, e che durante la conversazione sono andato a ‘salutare’ nella stanza del Museo dove le sue produzioni e animazioni vengono proiettate in continuazione.  Due persone che hanno contribuito e contribuiscono a rendere migliore questo mondo e che stimo profondamente. 

giovedì 6 luglio 2017

Il Festival dell'Autobiografia 2017 in 5 tappe - 5° Tappa

Il FESTIVAL DELL'AUTOBIOGRAFIA 2017 (ANGHIARI) IN 5 TAPPE.
I DOVE DELLA VITA. Luoghi e non – luoghi
Paesaggi, svolte e sentieri della scrittura autobiografica


5° Tappa – Domenica 3 settembre dalle ore 15 alle ore 17.30

                                      A cura di Giorgio Macario



La 5° ed ultima tappa del nostro percorso rappresenta una opportunità aggiuntiva al già ricco e variegato programma del Festival dell’Autobiografia 2017, programma che abbiamo esplorato ed approfondito durante le ultime settimane.

Si inizierà alle h. 15 di domenica 3 settembre al Teatro di Anghiari con le letture connesse al progetto proposto da Savino Calabrese ‘PER VIAM... – Patchwork autobiografico ai crocicchi anghiaresi’, che propone a chiunque sia interessato, ripensando alle proprie frequentazioni del borgo, di cimentarsi nella stesura una breve scrittura legata a qualche angolo di Anghiari ritenuto significativo: una stanza, una casa, una strada, una scala, il bosco, un sentiero, una taverna o … una finestra. (questo il link per l’eventuale invio: http://lua.it/home-eventi/festival-autobiografia-2017/per-viam/ ).
A seguire i ragazzi e le ragazze dell’Istituto comprensivo Pier Cironi di Prato, con Teresa Ramunno e Andrea Bertini,  presenteranno i loro laboratori di Econarrazione, facendoci partecipi del progetto ‘Ortobiografie a scuola’.
A seguire, alle 16.30 , l’attrice Paola Gassman presenterà l’autobiografia “Una grande famiglia dietro le spalle. La strordinaria storia di tre generazioni di attori”, nel cui incipit l’attrice è come se parlasse ad alta voce al padre Vittorio, ripercorrendo la storia della loro famiglia. Le letture saranno a cura di Paila Pavese.



Infine, per chi volesse un riepilogo sulle possibilità di incontro nella tre giorni del Festival, nel depliant  
http://lua.it/wp-content/uploads/2017/04/lua_pieghevole_festival_2017.pdf ,  sono indicati gli 80 ospiti  previsti. Anche se l’opportunità da non perdere è quella di poter vedere, all’opera, la ‘Comunità di pratiche e di pensiero’ della Libera Università dell’Autobiografia. Concludendo, con le parole del nostro fondatore Duccio Demetrio, che c’è un “noi che dovrebbe essere parte cruciale dell’io di ognuno”, poichè è importante promuovere un “interscambio continuo fra soggettività e intersoggettività capace di addomesticare l’ego narcisistico, egotistico, egoistico.” Un io, quindi, che non può fare a meno del noi; una dimensione collettiva capace di accompagnare il percorso autobiografico di ciascuno.


Il consiglio per tutti gli interessati è quello di segnarsi le date in agenda ed iscriversi a tutte e tre le giornate al costo di soli 15 euro. Questo il link:
http://lua.it/home-eventi/iscrizione-festival-lua/ 

mercoledì 5 luglio 2017

CONDUZIONE DI GRUPPO IN AMBITO AUTOBIOGRAFICO (4° ed.) - Anghiari, 23/26 novembre 2017 – G. Macario

Seminario autobiografico di approfondimento - 2017



CONDUZIONE DI GRUPPO IN AMBITO AUTOBIOGRAFICO (4° ed.)
Apporti autobiografici e valorizzazione della narrazione di sé nei contesti di gruppo

Anghiari, 23/26 novembre 2017 – Seminario condotto da Giorgio Macario 


Nella formazione degli adulti è importante approfondire le specificità dei gruppi e della loro conduzione.
Affrontare questo tema in un contesto di formazione specializzata in metodologie autobiografiche e biografiche, quale è di fatto la LUA, costituisce una relativa novità.
Infatti è proprio la fondamentale e necessaria attenzione e centratura sul singolo e sul suo percorso, metodologicamente corretta, che può portare a sottovalutare la contemporanea presenza di situazioni di gruppo, scotomizzando le specificità connesse.
Non si tratterà tanto di far riferimento a generiche ‘dinamiche di gruppo’ valide per qualsiasi situazione di gruppo in formazione, ma di approfondire il tema facendo riferimento a contesti ‘ad alta sensibilità autobiografica’.
La narrazione di sé entro contesti di gruppo presuppone, da parte del conduttore, una specifica attenzione alle caratteristiche individuali, interindividuali e gruppali.
Al fine di affinare tali capacità, l’ascolto, la lettura e la restituzione entro ambiti formativi autobiografici saranno sperimentate ed approfondite mediante scritture individuali, proposte esercitative, simulazioni e riferimenti a metodologie attente ai contributi ‘esperti’ dei singoli orientati verso l’autoformazione (fra queste una metodologia innovativa sperimentata dal conduttore ormai da diversi anni, denominata ‘Birds Of Feather’).
I riferimenti teorici riguarderanno prevalentemente teorizzazioni derivanti da prassi e orientamenti di tipo autoriflessivo e autobiografico.



A chi è rivolto.


Questo seminario autobiografico di approfondimento e ricerca, giunto alla IV edizione, intende proporsi come opportunità  formativa, esperienziale e riflessiva in grado di rispondere ad esigenze diversificate. Da un lato si rivolge alle persone inserite nei percorsi  formativi LUA (Graphein e Morphosis-Mnemon, in particolare) ed a coloro che sono interessati a tenere in maggiore considerazione, nella conduzione di laboratori autobiografici,  il gruppo come contesto aggregato significativo per contestualizzare l’attenzione rivolta alla singola persona. D’altra parte può rappresentare, per formatori ed operatori interessati ad introdurre in contesti formativi diversificati una attenzione bifocale verso i singoli e il gruppo, una occasione per verificare l’efficacia di un tale approccio. 


Chi conduce il seminario.

Giorgio Macario è formatore, psicologo e psico-sociologo.
Collabora con la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari fin dalla fondazione nel 1998, fa parte della Direzione Scientifica, è membro del Consiglio Scientifico e del Consiglio Direttivo. Fin dagli anni ’80 e ’90 collabora con Duccio Demetrio presso l’Università Bicocca di Milano e in altri contesti nazionali.
La sua formazione interdisciplinare in ambito pedagogico, psicologico e sociale lo ha portato ha interconnettere fra loro competenze formative, conoscenze specializzate sulla tematica dei gruppi e percorsi di approfondimento in ambito autobiografico.
Collabora dal 2002 a tutt’oggi con l’Università di Genova dove ha insegnato, fra l’altro, Educazione degli adulti.
E’ consulente dell’Istituto degli Innocenti di Firenze dal 1990, come formatore e consulente per le strutture residenziali dell'Istituto, come responsabile della formazione nazionale per l’infanzia e l’adolescenza in seguito e quindi responsabile scientifico e formativo della formazione nazionale per le adozioni internazionali.

Tra le principali pubblicazioni

§ Conversazioni con Lele. 15 racconti e 20 incontri con Emanuele Luzzati (Youcanprint, 2013); § L’arte di formarsi (Unicopli, 2008);
§ Dall’istituto alla casa (Carocci, 2008);
§ L’arte di educarsi (Meltemi, 1999-2000).
§ Dove va la scrittura –con A. Ascari e C. Benelli- (Youcanprint, 2012); 
Ha curato: 8 volumi per la Commissione Adozioni Internazionali e l’Istituto degli Innocenti di Firenze (2002-2013); 3 volumi per il Centro Nazionale di Analisi e Documentazione per l’Infanzia e l’Adolescenza e l’Istituto degli Innocenti (1998-2003); 1 volume per la Regione Basilicata (2006); 3 volumi per la Regione Toscana (1992, 1993, 2001).
Ha pubblicato 45 articoli su più di 20 riviste nazionali ed internazionali.




Note Organizzative

TEMPI  Da giovedì 23 novembre 2017 alle ore 15 a domenica 26 novembre 2017 alle ore 13
NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI      20 max
SEDE  Anghiari (AR)
ISCRIZIONE      fino ad esaurimento posti
COSTO   Euro 200,00  per l’iscrizione al seminario
Per la partecipazione ai seminari è obbligatorio il versamento della quota associativa annuale di
Euro 25,00
L’iscrizione va regolarizzata tramite bonifico bancario intestato alla  Libera Università dell’Autobiografia sul c/c 5108 della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo ABI 8345  CAB 71310  CIN S
IBAN   IT28S08345 71310 000000005108  e inviando alla segreteria la ricevuta d’accredito.

PER INFORMAZIONI  Renato Li Vigni Piazza del Popolo, 5     52031 Anghiari (AR)     

                                          Tel/fax  0575 788847 
                                          E-mail:  segreteria@lua.it              Sito web:  www.lua.it


Cfr. anche: http://lua.it/eventi/23-26-novembre-conduzione-di-gruppo-in-ambito-autobiografico/